martedì 27 dicembre 2011

mutualità e cooperazione sociale: 20 anni dalla legge 381: quali prospettive?

Oggetto:                 VENT'ANNI di Cooperazione sociale
Luogo:                   SALA CONSIGLIARE COMUNE DI GRUGLIASCO,  PIAZZA MATTEOTTI 50 , Grugliasco, Italy

Inizio:                    venerdì 16/12/2011 9.00
Fine:                      venerdì 16/12/2011 13.00

Ricorrenza:            (nessuna)

Contatti:                 Cristina Cappelli
Categorie:              AA
Pullman: 8.17, 8.16
La Rivista Solidea,  in occasionedel Ventennale della Legge 381 del 1991 che ha istituito le Cooperative Sociali, promuove un incontrodi riflessione e incontra le Istituzioni e la Cooperazione Sociale sul tema:

MUTUALITA' E COOPERAZIONE SOCIALE A 20 ANNI DALLA LEGGE 381: QUALI PROSPETTIVE?


ORE8.45 --> ACCOGLIENZA E REGISTRAZIONE
SALUTI E INTRODUZIONE a cura della RIVISTA SOLIDEA
CONTRIBUTO a cura della prof.ssa ADRIANA LUCIANO - Università di Torino
Molti studiosi stranieri hanno studiato la cooperazione, di tipo B. All'inizio ha realmente significato un'innovazione, di creare condizioni per persone disagiate di lavorare; innovazione sociale ed economica.
C'è bisogno di innovazione e risposte.
Due quadri: a) più mercato o b) più spesa pubblica. Nessuna funziona. Tante idee che circolano, ricostruire un quadro teorico: a) economia sostenibile, b) beni comuni - come la società si organizza, come funzionano le organizzazioni.
Problemi da risolvere (sappiamo quasi tutto ciò che serve sapere):
1) Transizione demografica, se ne vedono i problemi, famiglie che invecchiano, famiglie che si rimpiccioliscono e reti famigliari che si erodono (tempo dedicato alla cura di figli e anziani si va riducendo)
2) Peggioramento relativo del ceto medio, non allontanamento dei molto ricchi e dei molto poveri
Necessità di innovazione del terzo settore: il gioco non è più legato al rapporto con lo stato, ma a tutta la società.
Dove trovare le risposte?
- mutualità (solidarietà: proviamo a risolvere dei problemi; attraverso la cultura, ovvero alfabetizzazione; democrazia diretta; advocacy, protesta, rivendicazione di diritti che ha portato ai movimenti sociali e al welfare). Dove e come queste dimensioni, tenute insieme, possono essere portate avanti.
Necessità di alfabetizzazione finanziaria, di alfabetizzazione rispetto per un mondo complesso.
Funzionamento delle organizzazioni di 3° settore:
- competenze, non sempre sufficienti - manca la formazione permanente
- modelli organizzativi - guardare il dibattito dell'impresa sociale, necessità di riflettere
- come si valuta e come si ha riconoscimento di quello che fa: a) certificazione e accreditamento, molta burocrazia e poca qualità; b) analisi di impatto e modelli controfattuali, difficoltà di fare questa analisi e costi elevati.
                 
INTERVENTO DI GIANCARLO GONELLA - Presidente Legacoop Piemonte
Da fornitori di servizi a gestori di servizi.
Prestare molto attenzione alla società di mutuo soccorso Solidea.

INTERVENTO DI ALDO ROMAGNOLLI -Presidente Osservatorio sull'Economia Civile
Da poche centinaia a un reticolo di 10.000 imprese.
La dimensione di impresa delle cooperative: a) nuovo sistema di protezione sociale e b) nuovo modello del lavoro. Il problema è la mancanza di pluralismo di forme imprenditoriali.
Abbiamo lasciato la rappresentazione al sindacato (il sindacato non ha mai riconosciuto la natura delle cooperative, e ha preferito le cooperative finte), riservando alla partecipazione solo il momento della sera. Abbiamo dimenticato la mutualità: come responsabilità verso la cooperativa stessa, verso il territorio.
Dal pubblico arriveranno problemi, puntiamo alla relazione con chi produce beni produttivi.
Documentare il ROI nel sociale, nuovi strumenti nel mondo finanziario.
Fare meglio i bilanci sociali, da usare anche a livello territoriale, cooperativa come punto di riferimento sul territorio.
No al salario minimo garantito, sì al servizio civile (25% rimanevano).
 
CONTRIBUTI DELLE  ISTITUZIONI
DOTT.SSA RAFFAELLA VITALE - Regione Piemonte Politiche Sociali
Vorrei raccogliere prossimamente delle nuove idee (nuovi modelli gestionali ed organizzativi).
Necessità che il terzo settore proponga nuovi modelli di gestione e finanziamento dei servizi sociali (a partire dai patrimoni famigliari, dalle fondazioni, ecc.). Lo stato ha promesso delle risorse, ma non ha onorato la promessa. Il 2012 ci saranno meno risorse del 2011. La spesa passata, anche per i servizi sociali, si è basata sull'indebitamento. 700 milioni di euro di interessi.
La qualità dei servizi sociali dipenderà molto dalla capacità del servizio sanitario di appianare il suo disavanzo e quindi dalla capacità di ridurre il suo peso sulla spesa regionale.
- Ripensare per gli enti locali la strutturazione degli enti gestori, meno pubblico e più terzo settore (a.1900 stranieri ospitati con strutture del terzo settore, b.consorzio di Biandrate, centro diurno per disabili che chiedevano garanzie per il funzionamento - famiglie e 3° settore collaboreranno al funzionamento del centro diurno, definiranno il bisogno)

ASSESSORE ELIDE TISI - Comune di Torino Politiche Sociali
Nessuno ha idea di dove il nuovo welfare potrà porre le sue basi.
Parole chiave non sviluppate sino in fondo:
- welfare allargato
- welfare dei diritti e w. delle opportunità (piani di zona)
Fare sociale non solo con le politiche sociali
Questione del conflitto tra welfare e legalità.
Comunicazione con mondi differenti.
Conferenza di oggi che coinvolge altri assessori, oltre a quello delle politiche sociali.
Abbiamo bisogno di una politicha nazionale e regionale delle politiche sociali; stiamo proponendo delle soluzioni nell'ambito del nuovo piano socio-sanitario.
Costruire percorsi e progettualità sulla mutualità.
Sperimentazione dei "condomini solidali": ragazzi che non riescono a uscire di casa, hanno un basso affitto, che restituiscono con un impegno sociale.

SINDACO ALDO CORGIAT - Comune di Settimo Torinese
La cooperazione deve entrare al cuore dell'economia, mantenendo le sue caratteristiche: a) reinvestimento degli utili, b) modello di governance. 2° svolta cooperativa: grandi servizi maturi (edilizia, consumo). 3° svolta: servizi centrali per il welfare, salute, green economy (*sviluppo sostenibile?).

CONTRIBUTI DELLA COOPERAZIONE SOCIALE  
PAOLO PETRUCCI -
Celbriamo questo compleanno con la rivista e la società di mutuo soccorso.
Alcuni passi:
- la nascita della cooperativa di tipo B si pone il problema dell'inclusione come problema interno (novità)
- la questione del rapporto tra l'interesse dei soci e l'interesse di chi sta fuori (al di là dell'"utente")
Le cooperative sopravvivono se hanno i soldi.
Ci tolgono i soldi ma vogliono che noi investiamo (capitalizzazione) per offrire servizi a tutto tondo.

LANTERI - DIRETTORE CONSORZIO SERVIZI SOCIALI (CIS...)
Abbiamo speso dei soldi che non avevamo (di competenza, si badi, non di cassa).

LUCA SALOMONE - Social Club
Organizzazione di cooperazione sociale, che fa da CRAL aggiornta delle cooperative (microcredito, consulenze, ecc.).
1) I partecipanti, molto diversi, si sono sentiti colleghi, al di là della competizione tra realtà diverse
2) Si possono fare delle cose insieme (chi è beneficiario dei servizi ne è anche protagonista)
3) Nuovo modo di stare insieme


Buffet a cura della Cooperativa sociale Luci nella Città
http://www.facebook.com/events/134045283372647/

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