lunedì 9 luglio 2012

risposta dei nn dormienti

Carissime e carissimi,
abbiamo ricevuto – e vi trasmettiamo - l’invito del Comitato “No Debito” per un incontro tra gli organismi che potrebbero essere interessati ad un percorso unitario di mobilitazione contro i “tagli”. Era già nostra intenzione proporre un incontro unitario degli organismi sociali in lotta e perciò raccogliamo volentieri  l’invito a trovarci tutti la sera del 14, alle 21 al circolo Fuoriluogo.  Le nostre proposte sarebbero però andate in una direzione differente. La proposta dell’audit, comunque interessante e positiva, non ci pare possa esaurire il bisogno di dare un messaggio chiaro e semplice ai cittadini, ai lavoratori, alle famiglie e persone in difficoltà,  dicendo che il nostro scopo è lo stato sociale e la difesa dei diritti sociali.
                Il Collettivo degli Operatori Sociali Non Dormienti ha avuto modo nei mesi scorsi di incontrare numerose altre realtà sociali organizzate che subiscono, come noi, gli effetti dei tagli : il coordinamento genitori e gli educatori precari dei nidi e delle scuole materne, San Precario, i lavoratori della cultura, gli operatori delle strutture “a bassa soglia”, le associazioni di persone con disabilità, gli studenti universitari e altri.
                Siamo tutti consapevoli del fatto che i poteri economici e finanziari stanno condizionando i governi a politiche sempre meno democratiche e sempre più orientate a far cessare quel “modello europeo” di welfare e di solidarietà che ha garantita una certa democrazia e pace sul continente dal dopoguerra ad oggi.
                In concreto, questo significa meno servizi per le persone e le famiglie in difficoltà, più difficoltà nella vita quotidiana, meno solidarietà, inclusione e coesione, meno denaro alle istituzioni locali, alle cooperative e alle associazioni, perdita di posti di lavoro, anche nei settori del sociale, della cultura, dell’istruzione. Significa in definitiva più povertà per tutti, come se non bastasse la crisi e la disoccupazione che ci sono, l’innalzamento dell’età pensionabile e la libertà di licenziare, magari anche i dipendenti pubblici.
                Questo non serve a risolvere la crisi, anzi: famosi economisti ci dicono che con queste politiche la crisi peggiorerà, fino a situazioni drammatiche. Noi pensiamo che le risorse esistenti debbano essere usate per ridare fiato al reddito delle famiglie per rimettere in moto l’economia e i posti di lavoro, invece l’Europa dei banchieri si preoccupa solo di proteggere le banche, le avventure militari nel mondo, le opere inutili e i redditi di chi è già ricco.
                Noi contestiamo perciò in primo luogo le politiche della stessa sinistra, le giunte, i partiti, i sindacati che non stanno facendo nulla contro il governo Monti e le istituzioni europee, che stanno massacrando i cittadini a cominciare dai più deboli.
                Noi chiediamo alle direzioni delle cooperative, ai sindacati, ai partiti, ma anche alle giunte “di sinistra” di mettere in movimento una opposizione grande, in difesa della coesione sociale, della democrazia e della solidarietà.  Le nostre sono voci deboli, ma la protesta unita dei sindacati, delle associazioni e degli Enti Locali assieme permetterebbero davvero di dire a Monti e all’Europa che devono cambiare strada, subito.
                Ci rivolgiamo a tutti i comitati, centri sociali, gruppi e associazioni, ma anche alle organizzazioni sindacali e ai singoli cittadini per proporre un incontro il giorno 11 luglio per discutere di tre cose:
-          Azioni congiunte per respingere i tagli allo stato sociale e per chiedere alle forze sociali e alle istituzioni di respingere concretamente le politiche di Monti e della BCE; in particolare proponiamo che si svolga una giornata di lotta unitaria all’inizio dell’autunno;
-          La costituzione di un Comitato per lo Stato Sociale che, nel rispetto delle diversità e delle autonomie di ciascuno, unisca tutti i gruppi, i comitati, le organizzazioni e le singole persone per discutere insieme, coordinare le azioni e promuovere informazione, idee e cultura utili alla difesa del welfare e dei diritti sociali.
-          Azioni congiunte per promuovere un rilancio della democrazia partecipativa, rispetto agli enti locali, sul territorio e nelle organizzazioni, siano esse cooperativistiche, associative, sociali, sindacali o di altra natura, per un rinnovamento delle prospettive, delle politiche e se necessario anche dei gruppi dirigenti, perché il potere di decidere sul futuro dello stato sociale e dei diritti deve appartenere ai lavoratori, ai cittadini e alle famiglie, al di fuori delle logiche clientelari e spartitorie che si sono consolidate in venti anni di riflusso berlusconiano e liberista.
Appuntamento mercoledì 11 luglio alle ore 21.00 presso il Circolo Arci “Fuoriluogo”, in corso Brescia 14
OPERATORI SOCIALI NON DORMIENTI

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