domenica 7 ottobre 2012

CI VEDIAMO MARTEDI 9 OTTOBRE 2012!

MARTEDI' 9 OTTOBRE,ore 21.00
Riunione/Incontro NON DORMIENTI
per rilanciare la lotta in difesa dei Diritti e del Welfare,presso Circolo Arci NOàl/Gioia e Rivoluzione,Cso Regina Margherita 154/Torino.

- Per chi vuole"durante e dopo la riunione" Rosario farà delle interviste sul tema dell'importanza della partecipazione,raccogliendo le nostre testimonianze,in modo da avere un materiale video in cui invitiamo altri a partecipare,mobilitarsi,etc,etc.

"Stiamo ragionando,divagando,immaginando le prossime iniziative in difesa del welfare....,perchè farlo?
Continua il massacro sociale esercitato con il taglio continuo di risorse ai servizi sociali,educativi,sanitari...destinando tali risorse nelle fauci di banche e soliti speculatori del bene pubblico.
Non abbiamo nessuna intenzione di essere complici con il nostro "silenzio/assenso".
Come sempre partecipare non sappiamo se allunga la vita,ma di sicuro la rende piu' bella."


Facciamo circolare l'informazione.



1 commento:

  1. Cari tutte e tutti,

    ecco qui di seguito, come promesso, un racconto di vita reale al tempo della Giunta Fassino.
    Spero possa tornare utile, tra tanti altri racconti, per mettere a nudo quale livello di falsità sia stato raggiunnto dall'amato Sindaco che sostiene che non sono stati effetteuati tagli ai servizi sociali a Torino.

    Buona lettura... si fa per dire,





    Gualtiero


    ---


    Caro Sindaco Fassino,

    Le vorrei raccontare una storia, la mia.
    Sono una quarantenne disabile affetta da tetraparesi spastica che non ha più i genitori e vive fortunatamente a casa sua grazie ad un progetto di domiciliarità messo continuamente a rischio dai tagli al servizio sociale.
    Sono sotto amministrazione di sostegno da parte del comune di Torino dal 2008, cioè dalla morte di mio padre. Ricevo dall’amministrazione circa 2000 Euro mensili, che bastano appena per pagare due badanti senza le quali la mia vita quotidiana non avrebbe luogo neppure negli atti più semplici. Ma si aggiungano a queste le spese del mutuo, delle bollette di acqua, luce, gas, telefono. Oltre alle spese mediche costanti che non posso evitare.

    La informo che il mio piano di assistenza fino al 2011 prevedeva l’utilizzo di un affidatario diurno, un volontario scelto dal Comune di Torino, il cui rimborso-spese ammontava a 4oo Euro mensili. L’utilizzo di tale operatore era per me di vitale importanza, sia per il disbrigo della burocrazia quotidiana, sia più in generale per favorire un faticoso percorso di autonomia iniziato dopo la dipartita dei miei cari genitori.

    Accompagnata da questa persona, mi recavo in banca, in posta, all’università, nei luoghi di fisioterapia, di svago… Grazie a questa figura ho intessuto relazioni sociali che ora, privata di questo “ strumento”, mi sono di fatto impossibili, a maggior ragione a seguito dei pesanti tagli che la Sua giunta ha apportato al trasporto per disabili, in una città dove i bus sono accessibili sono in parte, e le fermate in parte non lo sono affatto, e il trasporto pubblico è stato depotenziato considerevolmente.

    Egregio Sindaco Fassino, ho usato il passato perché l’intervento di tale operatore mi è stato negato dalla nuova Delibera sulle cure domiciliari, da Lei approvata senza colpo ferire. O meglio, posso usufruirne ma a pagamento, con un sovraccarico di spese per me poco o per nulla sostenibile, non godendo io che di una minima pensione sociale e, per le ragioni sopraccitate, non riuscendo ad accedere al mondo del lavoro.

    Ora vede, Egregio Signor Sindaco, io non credo Lei possa comprendere cosa significhi dover limitare la propria vita sociale per via di una politica cieca e che riduce a ragioneria esperienze e bisogni come se fosse normale uscire cinque volte al mese da casa propria, cancellando tutto ciò che non fa profitto e reddito e mercato.

    Ma La pregherei di non mentire affermando di non aver effettuato tagli ai Servizi Sociali perché la macelleria sociale è costante e continua in questa città, e nega dignità e diritti ogni giorno a me e ai tanti che, costretti al silenzio da politiche insulse che Lei avvalla, non hanno neanche la forza della contestazione, nel nome del concetto “ cosi è se vi pare”. E Lei e tutti coloro che le stanno accanto ne siete consapevoli. Consapevoli di avere scientemente deciso di celare l’esistenza di queste realtà diffuse, a discapito quindi di tutte quelle persone condannate più da pratiche d’eutanasia sociale come quelle portate avanti dalle Sue miopi politiche di Giunta che dalla menomazione fisica o mentale, che li colpisce stringendo vite come fossero costrette in una morsa giorno dopo giorno.

    A questo mi oppongo con la sola forza della mia vita quotidiana perché la mia pratica sociale ha un nome, un indirizzo, una storia simile a quella di molti che nemmeno la sua colpevole disattenzione potrà cancellare.


    Monica Specchia

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