giovedì 24 maggio 2012

OTTIMO CONTRIBUTO DI COSIMO SCARINZI ALLA STORIA DEGLI OP.SOC NON DORMIENTI! SE QUALCUNO HA QUALCOSA DA AGGIUNGERE O INTEGRARE, ME LO POSTI SU FACEBOOK!

Il 2 aprile che avesse scorso l'edizione telematica della cronaca di Torino de La Repubblica avrebbe letto un breve articolo che riporto

“In 200 danno l'assalto al palazzo del Comune

Protesta davanti al municipio, con decine di operatori socio-assistenziali che hanno cercato di entrare. I vigili hanno chiuso i cancelli, loro hanno reagito bloccando le uscite e il traffico

E' un assedio iniziato quasi per caso. Circa 200 operatori sociali erano in piazza Palazzo di città per protestare contro i ritardi che stanno subendo i loro stipendi. Volevano andare a presidiare sotto la Regione, poi hanno improvvisamente cambiato idea e hanno tentato di entrare dentro il municipio. I vigili hanno chiuso il cancello in tempo, ma la contestazione non si è fermata. E tuttora i lavoratori sono in sit in sotto la sede del Comune, dove è in corso il Consiglio comunale. Stanno bloccando sia le uscite dell'edificio che il traffico in via Milano.
A sostenere la protesta c'è la CUB, che rilancia la mobilitazione: "Sosteniamo questa protesta - spiega Cosimo Scarinzi, coordinatore del sindacato autonomo - nata in maniera spontanea. Per loro e per altre persone nelle loro situazioni stiamo preparando una grande manifestazione che coinvolga tutti i lavoratori esternalizzati"

http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/04/02/foto/gli_operatori_sociali_assaltano_il_comune-32650649/1/

Stefano Parola in “La Repubblica” del 2 aprile 2012

Si tratta, a mio avviso, di un documento interessante non solo perché da notizia dell'avvio di una mobilitazione che è proseguita sino al momento in cui scrivo ma perché introduce un'idea forza abbastanza nuova per quanto riguarda la sabauda Torino: l'assalto al Municipio.

L'oggetto immediato del conflitto è sin troppo chiaro, il Municipio di Torino e la Regione Piemonte, e in questo non vi è nulla di originale, hanno affidato da anni ad una rete di cooperative sociali l'assistenza alle fasce deboli della popolazione: dormitori, cura dei portatori di handicap ecc.
Queste cooperative costituiscono un vero e proprio universo sociale che dipende dal welfare locale con l'effetto che i lavoratori e le lavoratrici occupati nel settore si trovano due controparti: la direzione della cooperativa che gestisce il lavoro e l'ente locale che ne regola la vita dal punto di vista delle risorse.
D'altro canto in questo universo sociale lavorano molte persone formatesi nei movimenti di lotta dei passati decenni e che hanno scelto questo tipo di attività parte per semplice necessità parte perché attratti dalla dimensione sociale ed autogestionaria, più apparente che reale a mio avviso, di questa attività.
Infatti, come notava in tempi non sospetti un mio compaesano di sindacato, la pratica autogestionaria dentro i limiti posti dal mercato e dall'intervento statale è alquanto limitata per non dir di peggio.
Da uno specifico punto di vista però la dimensione autogestionaria è reale, mi riferisco al fatto che si tratta di persone con un'elevata capacità di autorganizzazione sul terreno del conflitto inteso sia come organizzazione della lotta che come capacità di produrre linguaggi, proposte, immaginario.

Nello specifico gli operatori delle cooperative si organizzano i un gruppo, gli Operatori Sociali NON Dormienti http://www.facebook.com/pages/Operatori-Sociali-Non-Dormienti/213160178744114 con una pagina su Facebook che svolgerà un importante ruolo organizzativo

Diversi compagni e compagne che animano gli operatori sociali non dormienti(OSND) sono iscritti alla CUB, alcuni sono delegati sindacali della CUB stessa  eletti nelle loro cooperative ma è giusto riconoscere che la mobilitazione vede il sostegno della CUB ma è condotta in prima persona dagli OSND.

Di seguito la piattaforma sulla cui base si costituisce il coordinamento in questione.

“SIAMO OPERATORI SOCIALI …
DIFENDIAMO IL WELFARE e I DIRITTI SOCIALI !!!

-Lo sapevi che non ci sono soldi per il welfare ma che il portavoce del sindaco di Torino guadagna 150.000 euro l’anno e che 3/5 euro al mese è la cifra che si può spendere per favorire la socializzazione di ogni minore in carico ai servizi di educativa territoriale?
-Lo sapevi che le Asl non assolvono i pagamenti nei confronti delle cooperative che gestiscono i servizi da tre anni e il comune è in pesante arretrato con le fatture e quindi molti operatori non stanno percependo lo stipendio o non sono sicuri di riceverlo nei prossimi mesi?

-Lo sapevi che in alcune cooperative,per poter risparmiare,si sta valutando di non pagare i giorni di malattia ai dipendenti?

-Lo sapevi che sulle risorse disponibili per le politiche sociali nel 2012 c’è stato un taglio del 35% rispetto alle risorse dell’anno precedente e che molte cooperative e consorzi collasseranno?

-Lo sapevi che sulle risorse disponibili per le politiche sociali nel 2012 c’è stato un taglio del 35% rispetto alle risorse dell’anno precedente e che a molte persone saranno tagliati servizi essenziali?

NOI COSA POSSIAMO FARE?

-Possiamo fare finta di niente !!!
-Possiamo credere che è colpa della crisi,e chiudere gli occhi !!!
-Possiamo adattarci a questa situazione sperando che non tocchi a noi !!!
-Possiamo contribuire a cancellare ogni diritto delle persone con cui lavoriamo e trasformarci in badanti e controllori sociali !!!

OPPURE…Possiamo scegliere di organizzarci con altri,iniziando dal nostro luogo di lavoro e dal territorio in cui lavoriamo.
Difendiamo quei diritti sociali scritti nella nostra costituzione!!!
Costruiamo un nuovo modello sociale, affinchè un ingiustizia subita da una persona diventi un ingiustizia subita da tutti!!!

E’ una scelta forse più faticosa,
ma sicuramente più vitale e piu’ degna!!!!

E’ NECESSARIO PENSARE INSIEME AD UNA MOBILITAZIONE EFFICACE!!!!
Le persone sono più importanti di treni veloci e auto blu.

OPERATORI SOCIALI NON DORMIENTI”


Contemporaneamente esplode la questione delle maestre delle scuole materne comunali. A causa dei tagli il Comune intende chiudere 15 nidi e licenziare circa 300 maestre precarie.
Anche in questo caso un coordinamento di base, quello dei Precari Nidi Materne Torino http://www.facebook.com/precarinidimaterne.torino svolge un ruolo importante nella mobilitazione. Fra le insegnanti ed i genitori delle scuole comunali nasce il Comitato Zero-Sei.Com http://www.quotidianopiemontese.it/2012/03/12/anche-gli-asili-sono-un-bene-comune-per-difenderli-nasce-il-comitato-zero-sei/#.T7y98sUavEg che propone un'ipotesi diversa dall'esternalizzazione secca e dalla pura e semplice difesa del ruolo del comune come proprietario delle scuole e cioè la costituzione di una Fondazione che opererebbe in convenzione con il comune garantendo la gestione unitaria del servizio e l'occupazione per le insegnanti visto che il servizio prestato sarebbe condizione prioritaria per l'assunzione. Si tratta di un'ipotesi fortemente criticata dalle cooperative che chiedono che il servizio sia posto a bando ma che suscita forti dubbi anche fra chi ritiene che la Fondazione in questione sarebbe un modo per far passare un'esternalizzazione “dolce”.

Sinistra e Libertà si pone in maniera disponibile verso questa ipotesi anche se si colgono differenze di approccio fra il gruppo consiliare di SEL e l'Assessora Pellerino che rappresenta il partito in giunta e che gestisce proprio lei l'istruzione municipale.

In ogni caso le maestre si mobilitano con forza e costituiscono un secondo fronte di lotta per il Comune.

Non va sottovalutato il ruolo che gioca nella vertenza il COOGEN http://www.coogen.org/, il Coordinamento Genitori Nidi, Materne, Elementari e Medie di Torino

Il 16 aprile si ripetono gli “assalti” al Municipio questa volta ad opera delle maestre.  Mi ha particolarmente colpito la dimensione simbolico comunicativa di questa pratica che, nella realtà, non è affatto violenta.
Chi conosca un po' Torino, il suo ceto politico, il suo sindaco si renderà immediatamente conto del carattere “scandaloso” della cosa. In una città nella quale il PD sembra il PCI, la CGIL sembra la CGIL, al governo sono i ragazzi della FGCI degli anni '60, che il municipio sia metodicamente assediato da un segmento di quel popolo di sinistra che dovrebbe, secondo schemi consolidati, avere fiducia nella “propria rappresentanza” è quasi pazzesco.
Per capirsi, nello stesso periodo, vi sono vivaci mobilitazioni dei mercatari, gli ambulanti, contro la Legge Bolkestein http://ilcorrosivo.blogspot.it/2012/05/gli-ambulanti-e-la-bolkestein.html ma, in questo caso, si tratta di un segmento del “popolo della destra” che impensierisce meno il comune.

Sarebbe, ma questo è un discorso che eccede i limiti di questa cronachetta, interessante valutare la possibilità di una liason dangereuse fra rivolta dei cooperatori e dei precari e rivolta del lavoro autonomo.

Non a caso, tornando alla rivolta per il welfare,  il sindaco Piero Fassino rifiuterà ogni confronto ed incontro e guarderà alla piazza putiferiante con lo stile di una nuova Maria Antonietta.

La CUB, che ha una presenza di minoranza ma vivace anche fra le insegnanti comunali precarie, si da due obiettivi:

sostenere il movimento;

lavorare alla sua unificazione.

È infatti evidente il rischio che vi sia una separazione e, al limite, una contrapposizione fra precarie del comune e lavoratori delle cooperative, contrapposizione esplicitamente favorita dalle centrali cooperative che vantano la “qualità” dei propri servizi e che rischia di trovare un non volontario sostegno in settori delle insegnanti comunali.

Il 21 aprile c'è a Torino una visita dei Ministri Elsa Fornero e Francesco Profumo che si recano ad un convegno della Conferenza Episcopale a sostegno della scuola cattolica.

La CUB organizza un presidio che lancia con il volantino che riportiamo di seguito.


“Esternalizziamo gli esternalizzatori!

In questi mesi la “questione welfare” sta esplodendo con tutta la sua gravità nella nostra città. Lunedì 2 Aprile centinaia di operatori sociali delle cooperative hanno assediato il Comune chiedendo il pagamento dei loro stipendi.
Mercoledì 4 Aprile la Giunta Regionale ha approvato il piano sanitario che prevede la chiusura di quattro ospedali, parecchi posti in meno e un deciso abbattimento del servizio ai cittadini........

Lunedì 16 aprile centinaia di insegnanti comunali hanno assediato nuovamente il palazzo di un Municipio sordo alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori che sono a gravissimo rischio di licenziamento.
Il pubblico licenzia ed espelle lavoratrici e lavoratori, non paga gli esternalizzati e nega ai cittadini quel servizio che è già stato pagato ampiamente con un alto livello di tassazione che ricade totalmente sulle spalle delle classi lavoratrici.
I governi Berlusconi e Monti hanno  ridotto i trasferimenti verso gli Enti locali, ma Regione Piemonte e Comune di Torino sono ampiamente responsabili della situazione attuale. Basta pensare agli emolumenti del city manager Vaciago o dei dirigenti comunali e regionali può avere un'idea dell'uso che viene fatto del denaro pubblico nella nostra città.
Come se non bastasse Comune e Regione sono tra i principali sponsor del TAV e dell'acquisto degli aerei da combattimento F-35. Un progetto sostenuto perché finanzia gli imprenditori amici dei due schieramenti ed un acquisto di strumenti di morte finalizzato a favorire altri profitti milionari vengono appoggiati con risorse che sarebbero necessarie per assicurare servizi sanitari e sociali di buona qualità, trasporti accettabili per i pendolari e lavoro dignitoso e ben pagato per chi lavora negli stessi servizi.
Ma lamentarsi non basta: dobbiamo costituire un unico fronte di lavoratori e lavoratrici del sociale e dei servizi, dall'assistenza alla sanità passando per il settore educativo che rivendichi dignità, reddito e servizi e la fine degli affari di lor signori. Per vincere questa battaglia dobbiamo dare vita ad un coordinamento di tutti i soggetti che oggi sono scesi in piazza che sappia costruire una vertenza cittadina decisiva.”

Va rilevato il fatto che il movimento sviluppa una qualità politica alta: nei cartelli i riferimenti al TAV ed agli F35 sono costanti come è ampia la consapevolezza del fatto che il taglio del welfare non deriva da un destino infame e beffardo ma da precise scelte politiche.

Sui fatti del 21 aprile Milena Vercellino scriverà su “Il Corriere della Sera” del 22 aprile:

“Accoglienza nel segno della protesta ieri a Torino per i ministri Elsa Fornero e Francesco Profumo, intervenuti ad un convegno sulla scuola organizzato dalla Conferenza Episcopale del Piemonte. I due professori «torinesi» docente di Economia all'Università cittadina la prima, ex rettore del Politecnico il secondo sono stati contestati da un gruppo di insegnanti, precari della scuola, studenti, genitori e lavoratori del sociale e delle cooperative, riunitisi in un presidio organizzato dalla Cub.... Striscioni contro l'austerity ed i tagli al welfare ed ai servizi, bandiere, persino un «lacrimatoio» per raccogliere il pianto: la mattinata davanti al Teatro Nuovo, dove si teneva il convegno, è trascorsa tra volantinaggio e attesa. Al termine dell'incontro è cresciuta la tensione tra le forze dell'ordine ed i manifestanti, circa 200 secondo gli organizzatori. Gli agenti hanno costituito un cordone tenendo a distanza i contestatori dagli accessi del teatro. All'uscita dei ministri il lancio di uova. Poco dopo, alcuni brevi tafferugli tra un gruppo di studenti e gli agenti ed una carica della polizia che ha allontanato i manifestanti.”

La pressione cresce il 1 maggio. Il sindaco di Torino è costretto a percorrere il corteo con una massiccia scorta di poliziotti mentre insegnanti comunali, operatori sociali, studenti fuori sede lo sbertucciano atrocemente.
È la prima volta che si verifica il fatto che i sindacati concertativi ed il PD non se la sentono di garantire le “loro” istituzioni e si affidano alla polizia. Anche in questo caso tafferugli, fermi, bastonate ad alcuni studenti.

La CUB Piemonte si esprime nel merito con un suo Comunicato Stampa.


“ Torino 1 maggio 2012

Ancora una volta i soliti professionisti della politica, persone abituate a mestare nel torbido, che non hanno mai lavorato neppure un giorno della propria vita e che niente hanno a che fare con i lavoratori, le loro speranze, le loro tradizioni, hanno turbato la manifestazione del 1 maggio.
In questa operazione da moderni guastatori si è distinto il sindaco Fassino, accompagnato dal suo predecessore -il grande creatore di debito Chiamparino e protetto dal consueto codazzo di violenti armati di manganelli e col volto mascherato. Al primo accenno di civile contestazione, questi irresponsabili non
hanno esitato a far caricare la folla inerme. Tra i violenti erano molto attivi alcuni soggetti travestiti da manifestanti.
Evidentemente questi politici sedicenti “democratici” non possiedono altre e migliori ragioni che la violenza al servizio della menzogna. Infatti, mentre sostengono di voler mettere il lavoro al centro delle loro attenzioni, in realtà
conducono la stessa politica antipopolare di Tremonti, Berlusconi, Amato e Dini:
cancellano pensioni, aumentano le tasse, tolgono servizi sociali e diritti al lavoro dipendente. Ora è bene che sappiano che così facendo non andranno molto avanti.
Finora, fiancheggiati da CGIL, CISL e UIL, hanno potuto contare su una sostanziale impunità, oggi hanno cominciato a vedere che la misura è colma e che la strada che intendono percorrere non sarà in discesa.

BISOGNA CAMBIARE ROTTA:
RESTITUIRE AL LAVORO TUTELE, DIRITTI, DIGNITA'
FAR PAGARE LA CRISI AI PADRONI, AI CORROTTI E AGLI EVASORI
MANDARE A CASA TUTTI I RESPONSABILI DELL'ATTUALE SITUAZIONE”

Comunque la mobilitazione non si ferma. Lunedì 7 maggio la CUB indice sciopero degli operatori sociali e gli OSND organizzano un presidio con tende di fronte al municipio.
Vi sono concerti e iniziative varie e gli operatori sociali dormono (male visto che sono non dormienti, mi si permetta la celia) nella piazza del municipio http://www.youtube.com/watch?v=-eef6rV4drs&feature=share.

Di seguito l'appello sulla cui base è organizzata la giornata.

“Appello per un Welfare day:
portiamo i servizi in piazza!
lavoriamo per tutelare diritti e dignità
non vogliamo lavorare senza diritti e dignità

Siamo operatori ed educatori dei servizi del comune di Torino, svolgiamo un servizio pubblico che il comune e l'asl hanno da tempo deciso di esternalizzare alle cooperative.
Sono anni che assistiamo alla dismissione di strutture e servizi (per esempio, i dormitori di via Ghedini e strada Castello, la riduzione dei finanziamenti ai servizi rivolti ai minori).
Ora il Comune e l'Asl ritardano anche i pagamenti alle cooperative, ed alcuni di noi non stanno ricevendo lo stipendio con la scusa che non ci sono soldi!
Ma noi non ci stiamo più, solo con i 7 premi di produzione pagati nel 2011 tra i 170 dirigenti comunali -oltre 250mila euro- si potrebbe mantenere ad esempio un anno intero di un dormitorio comunale (stipendi, forniture di attrezzature, riscaldamento, distribuzioni cibi e bevande calde, igiene etc.), il super manager della Città Vaciago guadagna in un anno 20 volte un educatore delle cooperative, e gli esempi potrebbero andare avanti all'infinito!

Per rendere visibile alla città il nostro grido d'allarme e la nostra protesta proponiamo a tutti gli operatori e le operatrici sociali di portare in piazza i propri servizi: rendiamoci visibili, vediamoci lunedì 7 maggio dalla mattina sotto il comune, per 24h di servizi in piazza, chiudiamo i servizi e svolgiamo il nostro lavoro, insieme ai nostri utenti, nella piazza del comune, in modo che tutti/e vedano, il consiglio comunale in primis, cosa rischiano di perdere!

Chiamiamo il comune e l'asl alle loro responsabilità soldi vanno spesi per i servizi, gli operatori e le operatrici non possono lavorare senza stipendio, i servizi sociali contribuiscono alla ricchezza di tutti/e, una città che in un periodo di crisi taglia i servizi e non paga i propri operatori una città che si condanna al declino umano e sociale.

Invitiamo a partecipare anche i dipendenti pubblici che in questi anni hanno visto diminuire le risorse per i servizi e che su questa china rischiano a breve di veder tagliato anche il loro posto di lavoro.

Invitiamo i sindacati a proclamare una giornata di sciopero per sostenere la partecipazione alla giornata di lotta e per dare un segnale chiaro che le fatture vanno pagate e il welfare non deve essere tagliato.

Per la difesa del welfare  
Per la difesa del salario
Perché pagare la crisi non devono essere i lavoratori e gli utilizzatori dei servizi sociali!

Operatori sociali non-dormienti”

Contemporaneamente le maestre che si trovano nella stessa piazza organizzano un corteo che arriva all'assessorato all'istruzione del Comune e incontra l'Assessora Pellerino.

Il Municipio fa un passo indietro ma prosegue nella stessa direzione: si chiuderanno 9 nidi in luogo di 15, i 300 licenziamenti comunque vi saranno ma, oh gran bontà delle giunte si sinistra!, le cooperative che subentreranno saranno incentivate se assumeranno le precarie che perderanno il posto.

CGIL CISL UIL e CSA (un sindacato autonomo corporativo) che avevano organizzato uno sciopero “contro i tagli” ritengono di aver vinto la partita e di aver ottenuto il massimo ottenibile e ritirano lo sciopero. Interessante, in particolare, l'attitudine della CGIL che ha cavalcato in qualche misura lo scontento ma che, al dunque, si allinea alle scelte comunali. Interessante anche l'attitudine di SEL che ha cercato di interloquire con il movimento ma che vive la sua contraddizione di partito di lotta, poca, e di governo, alquanto.

La CUB prende immediata pozione sull'accordo con un comunicato

“L’accordo riguardante il settore educativo del Comune di Torino, raggiunto da Cgil-Cisl e Uil e Comune di Torino stesso, è un pessimo accordo.
Prevede, infatti, la privatizzazione di nove nidi la cui gestione verrà affidata alle cooperative sociali per l’anno 2012-13 e, forse, ad una fondazione ad hoc per gli anni a venire. Allo stesso tempo prevede il riassorbimento delle maestre ed educatrici comunali precarie da parte delle cooperative che avranno la gestione dei nidi. Il Comune di Torino ha ottenuto quello che voleva: infilare il cuneo della privatizzazione all’interno del corpo del settore educativo. Se si tiene conto dell’invecchiamento del corpo educativo la cui media dì età è già oggi molto alta, è evidente che gli anni a venire vedranno una continua emorragia di strutture dal pubblico al privato e di lavoratrici da contratti precari malpagati a contratti ancora peggiori. A questo quadro non certo roseo bisogna aggiungere che, come la mobilitazione di operatrici ed operatori sociali delle cooperative ha reso evidente negli ultimi due mesi, il Comune di Torino adotta la politica dei ritardati pagamenti delle fatture alle cooperative cui affida la gestione dei servizi  allo scopo di abbassare il proprio deficit. Ci chiediamo con che soldi Fassino intenda pagare le cooperative che lavoreranno nel settore educativo quando oggi non paga quelle che lavorano nel settore assistenziale. Noi tutti, lavoratori e lavoratrici del sociale, utenti dei servizi e semplici cittadini, paghiamo per le scelte scellerate della classe politica che governa la nostra città e che da oltre un quindicennio sperpera i soldi di tutti e tutte per favorire gli interessi economici delle banche e degli imprenditori amici. La mangiatoia di Torino 2006 la stiamo ancora pagando nei termini di scomparsa di servizi essenziali, precarizzazione del lavoro nel campo del welfare e impoverimento generale delle classi lavoratrici della città
Contro il vergognoso accordo che, nelle intenzioni di Fassino e di Cgil-Cisl e Uil dovrebbe chiudere due mesi di mobilitazione cittadina, abbiamo proclamato lo sciopero dell’intera giornata per il settore educativo del Comune di Torino il giorno 21 Maggio. Per la stessa giornata convochiamo una manifestazione sotto il Comune a partire dalle ore 17 alla quale invitiamo a essere presenti tutte le forze sociali e politiche che abbiano intenzione, con i fatti e non con le chiacchiere, di  impedire il processo di privatizzazione dei servizi nella nostra città.”

La mobilitazione prosegue, il 19 maggio un nuovo e partecipato presidio si tiene in occasione della presenza a Torino del Ministro Profumo ad un convegno del PD, il 21 uno sciopero delle maestre comunali organizzato dalla CUB vede la chiusura di 23 nidi e la partecipazione, nonostante indecenti sabotaggi dell'amministrazione, del 35% delle insegnanti comunali oltre che l'occupazione di un asilo nido comunale
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/455111/

http://multimedia.lastampa.it/multimedia/torino/lstp/147586/.

“MASSICCIA ADESIONE ALLO SCIOPERO DEL 21 MAGGIO INDETTO DALLA CUB PUBBLICO IMPIEGO, DA PARTE DEL PERSONALE DI NIDI E MATERNE DEL COMUNE DI TORINO
OCCUPATO IL NIDO COMUNALE DI VIA GIULIO
La CUB Pubblico Impiego, esprime la propria soddisfazione per la riuscita dello sciopero delle maestre e delle educatrici del Comune di Torino. Circa il 35% del personale ha aderito all’agitazione dell’intera giornata bloccando del tutto o parzialmente più di 23 strutture. I lavoratori in sciopero, insieme a genitori e bambini si sono ritrovati oggi sotto il Comune alle 16.30 per poi improvvisare un breve corteo fino all’Asilo Nido di via Giulio occupandolo Gli occupanti richiedono:l’immediato ritiro della delibera che privatizza i Nidi Comunali e licenzia 300 educatrici precarie la riapertura della trattativa sui sistemi educati della Città di Torino Se per il Comune, l’educazione non è bene comune, per noi lo rimane ed è una priorità per la quale la nostra lotta proseguirà.”

Concludo provvisoriamente, siamo credo di fronte ad una mobilitazione da non mitizzare ma nemmeno da sottovalutare.
La questione del welfare diviene sempre più centrale nello scontro sociale ed è possibile, non scontato né facile, costruire un fronte unitario dei lavoratori di questo universo sociale e della cittadinanza.
Alle mobilitazioni, infatti, hanno partecipato coordinamenti di genitori, gruppi di studenti, semplici cittadini solidali e la mobilitazione stessa ha registrato un ampio consenso.
Accanto agli strumenti tradizionali: volantinaggi, assemblee, cortei, presidi assolutamente importanti, si sono usate pagine di Facebook, reti di e mail, rapporti con i media. In altre parole si è sviluppata un'efficace guerriglia comunicativa.
CGIL – CISL -UIL e sindacati autonomi hanno svolto un ruolo classico. CISL, UIL e sindacati autonomi sullo sfondo, CGIL in piazza ma con juicio e pronta a tirare i remi in barca, come ha effettivamente fatto.
Indubbiamente le proposte circolate sono state diverse, fondazione, ritiro delle esternalizzazioni ecc. e si tratta di tornare anche su quest'ordine di questioni.
La CUB ha svolto, e continuerà a svolgere, nella mobilitazione un ruolo di stimolo, di proposta, di collegamento. In buona sostanza il ruolo proprio di un sindacato militante.

Cosimo Scarinzi

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