mercoledì 12 dicembre 2012

SABATO 15 DICEMBRE 2012 MANIFESTAZIONE IN PIAZZA CONTRO I TAGLI


OPERATORI SOCIALI NON DORMIENTI
MANIFESTAZIONE 15 DICEMBRE 2012 per Contrastare le politiche della Giunta Cota su SANITA' ASSISTENZA e SERVIZI PUBBLICI

SIAMO IN UNO STATO DI CRISI:
La Città ha sempre aumentato le prestazioni, ma neglio ultimi anni le risorse statali e regionali per il Welfare sono costantemente diminuite, dai 48 milioni di euro si è passati ai 25 milioni nel 2012
ERGO:
  • Aumentano le persone disoccupate, quelle licenziate e quelle che a breve il lavoro lo perderenno, alcuni non percepiscono stipendi da mesi.
  • Aumenta la povertà e l’incertezza per larga parte della popolazione; proprio nel momento in cui le persone avrebbero bisogno di avere delle reti pubbliche di protezione, si procede a smantellare un sistema universale di diritti!
  • Area minori: solo nel 2012 sono stati tagliati 4 milioni di euro
  • Area Anziani: c'è stato un taglio di 3.2 milioni attraverso la riduzione dei sussidi assistenziali.
  • Area Disabili: solo nel 2012 sono stati tagliati 2 milioni di euro
  • Area Adulti in difficoltà: l'erogazione dei contributi per gli adulti abili al lavoro sarà condizionata dalle risorse a disposizione del Comune.
Il tutto senza dei parametri e criteri oggettivi solo con lo scopo di far quadrare i conti e con l’obiettivo dichiarato di ridurre la presenza dei servizi pubblici. Quella che stano effettuando è una scelta politica, non una semplice necessità amministrativa. Da parte delle ISTITUZIONI COMUNALI REGIONALI E DEL GOVERNO non si è vista nessuna presa di posizione, né di invito alla mobilitazione per un simile taglio nei trasferimenti dallo stato centrale. Né tantomeno si è visto un cambio di priorità di spesa:
si chiudono ospedali, senza un vero progetto di riconversione lasciando prive di continuità di cura e di assistenza centinaia di persone e senza aumentare i servizi territoriali.
Questi i loro obiettivi, su cui si basano alti premi di produzione:
– risparmiare sui servizi esternalizzati, favorendo l’acquisto di servizi e prestazioni secondo il principio della migliore offerta economica (appalti col maggior ribasso);
– ridurre o eliminare i contributi erogati alle famiglie e al terzo settore;
– aumentare la compartecipazione al costo dei servizi da parte di utenti e famiglie;
– rivedere al ribasso le soglie di accesso ai servizi, garantendo risposte esclusivamente alle situazioni di grave disagio.
A cascata: pagamenti in forte ritardo i fornitori di servizi, si tagliano gli appalti, si riducono le risorse alle ASL, ai Consorzi, alle Comunità montane, agli Enti strumentali, alle partecipate regionali, ai Parchi e, in alcuni casi, si prevedono chiusure definitive.

Cambiare, risparmiare, rendere più efficace ed efficiente il sistema si può, ma non seguendo la strada che è stata scelta da Regione Comune e Governo

MANIFESTAZIONI IN TUTTE LE CITTA’ CAPOLUOGO DEL PIEMONTE
TORINO ore 14:30
DAI GIARDINI CAVOUR A PIAZZA CASTELLO
Vi aspettiamo alla ns. riunione al Circolo No.à Cso Regina 154 torino Martedi 18/12 h. 21
Operatori sociali Non dormienti





giovedì 29 novembre 2012

SABATO 1 DICEMBRE PRESIDIO A SOSTEGNO DEL VALDESE


-SABATO 1 DICEMBRE 2012
PRESIDIO A SOSTEGNO DELL'OSPEDALE 
Via Silvio Pellico 19/Torino
ore 9.00
Non è possibile speculare sulla salute delle persone.
Il comune di Torino taglia i servizi sociali.
La Regione Piemonte taglia la sanità.
Il governo Monti taglia qualunque diritto dei cittadini,l'istruzione,il reddito,il lavoro,la salute,etc,diritti che ricordiamo dovrebbero essere garantiti dalla costituzione.
Tutti insieme consegnano il bene pubblico nelle mani di banchieri e speculatori.
Noi operatori sociali dove siamo?
Possiamo continuare a credere alla favoletta della crisi(basterebbe la spesa sostenuta per gli F35 per comprendere la bugia dei tagli necessari),possiamo fare finta di niente e sperare "che non tocchi a noi",possiamo scoraggiarci e lasciarli fare, oppure possiamo organizzarci per tutelare la nostra dignità e la dignità delle persone con cui lavoriamo.
Noi sosteniamo il diritto di ogni persona alla salute.
Sabato 1 dicembre saremo al presidio a sostegno dell'Ospedale Valdese.
Operatori Sociali Non Dormienti.

-MARTEDI' 4 DICEMBRE 2012
Riunione Non Dormienti presso Circolo Noà/C.so Regina Margherita 154/Torino/ore 21.00

giovedì 22 novembre 2012

LUNEDI' 26 NOVEMBRE 2012 SI RITORNA IN PIAZZA!


LUNEDI' 26 NOVEMBRE 2012
P.za Palazzo di Città
Torino
ore 18.00

Raccontiamoci/Confrontiamoci sui tagli effettuati al Welfare cittadino.Quali i tagli ai servizi per minori,disabili,anziani,adulti in difficoltà?
Quali sono le condizioni dei lavoratori del welfare? 
Quali le risposte date dai servizi sociali a chi richiede servizi,che dovrebbero essere garantiti dalla costituzione?
Quale la situazione dei pagamenti delle fatture da parte di comune e regione al privato sociale e la situazione della mancanza di "stipendio" per molti lavoratori?
Non è un presidio,...è semplicemente un momento in cui incontrarsi e raccontarci.
FACCIAMO GIRARE L'INFORMAZIONE.Operatori Sociali Non Dormienti

giovedì 1 novembre 2012

MASSIMA DIFFUSIONE 10 NOVEMBRE 2012


SABATO 10 NOVEMBRE 2012
OPERATORI SOCIALI NON DORMIENTI

presentano:
CAMBIA TAGLIO VOL.2
Giornata Informativa/Aggregativa/Artistica in difesa del Welfare e dei Diritti Sociali.
dalle ore 18 presso Circolo Arci NOà/GIOIA E RIVOLUZIONE,C.so Regina Margherita 154/Torino

ore 18: presentazione del libro:
CHI COMANDA TORINO? Maurizio Pagliassotti.Ed Castelvecchi
HANNO PENSATO UNA METROPOLI SENZA LA FIAT CON DUE SOLE ALTERNATIVE: IL DEBITO E IL CEMENTO. CHI DECIDE LE SORTI DELLA CITTÀ?
Dalle ore 21.00,
LES PUZZETTAS,GIALLOPALO,SKULLA e MISTER GREEN.(in fondo alla mail il programma completo)

Rieccoci qua!!!! Siamo gli Operatori Sociali non Dormienti. Per chi ancora non ci conoscesse siamo un gruppo di educatori, oss, assistenti sociali, psicologi maestre.. lavoriamo attraverso progetti riabilitativi, educativi e di sostegno in servizi rivolti a persone in difficoltà : anziani, disabili, minori, persone con disagio psichico, con problemi di tossicodipendenza, adulti in difficoltà, etc.
Siamo quelli che da circa un anno denunciano la scandalosa riduzione, per non parlare dell'azzeramento delle risorse destinate al sociale!! Continua il massacro degli strati medio-bassi della popolazione, mentre si riempiono le tasche dei soliti banchieri e speculatori del bene pubblico.
Stiamo parlando di 50 milioni in meno per l'assistenza nel 2012, per non parlare dei nuovi tagli previsti per il 2013. Di fatto si stanno mettendo a repentaglio molti servizi, si chiudono comunità, dormitori, si negano i contributi economici per anziani e disabili, ma non è tutto..continuano i sempre maggiori ritardi della pubblica amministrazione al terzo settore, che si trova così costretto ad indebitarsi, quando può, per pagare gli stipendi dei lavoratori. Rendiamoci conto che una cospiqua parte di lavoratori del sociale non percepisce stipendio da mesi.
E' a questo che ci siamo ridotti.
La retorica dell'austerità vuole convincerci della necessità di questi tagli ma non è vero, apriamo gli occhi!!La diminuzione delle risorse destinate al sociale è una scelta consapevole. Come spieghiamo se no il fatto che ci siano i soldi per pagare i premi di produzione dei dirigenti del comune di torino (2 milioni di euro),  per pagare le spese dei rimborsi elettorali (20 milioni di euro), o per pagare i costi del fortino del non cantiere in Val di Susa (32 milioni all'anno)?? Già solo risparmiando queste cose riusciremmo ad avere 54 milioni di euro in più da utilizzare per una programmazione etica e razionale delle politiche sociali.

IL WELFARE NON è UN'OPERA DI BENEFICENZA, MA è UN DIRITTO CONQUISTATO  DALLE LOTTE DELLE GENERAZIONI PRECEDENTI E GARANTITO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE. 
Difendere i diritti ed organizzarci con altri ci rende complici nella costruzione di un presente e di un futuro a cui tutti sia garantita la possibilità di una vita degna. "da questo momento in poi resistere significa creare le nuove forme, le nuove ipotesi teoriche, e pratiche che siano all'altezza della sfida attuale".
Come sempre, e non ci stancheremo mai di dirlo: partecipare non sappiamo se allunga la vita, ma di sicuro la rende più bella.

ore 18: presentazione del libro:

CHI COMANDA TORINO? Maurizio Pagliassotti.Ed Castelvecchi
HANNO PENSATO UNA METROPOLI SENZA LA FIAT CON DUE SOLE ALTERNATIVE: IL DEBITO E IL CEMENTO. CHI DECIDE LE SORTI DELLA CITTÀ?
Torino oggi è la città più indebitata d’Italia, messa sul lastrico dai Grandi eventi – come le Olimpiadi invernali del 2006 – e dalle Grandi opere. Torino è anche una metropoli anomala la cui programmazione economica è decisa a tavolino dagli istituti di credito. E che vede, contemporaneamente, il Comune primo azionista della Compagnia di San Paolo e Intesa Sanpaolo come maggior creditore del Comune stesso. Chi comanda Torino è dunque un grumo di potere stabile da circa venti anni.

Dalle ore 21.00,

LES PUZZETTAS:Lo spettacolo prende spunto dal collettivo degli Operatori Sociali Non Dormienti, educatori ed operatori che lavorano nell'ambito sociale e sanitario con minori, anziani e fasce deboli della società.
In "Dormientes o non Dormientes?!" Les Puzzettas ripercorrono alcune vicende vissute in questi mesi dagli Operatori Sociali e forniscono una lettura personale, ironica e a tratti drammatica della situazione sociale che ci troviamo a vivere.

GIALLOPALO:Il teatro come mezzo comunicativo in grado di esprimere contenuti e messaggi che riguardino i cittadini, la comunità, il mondo globale. Tra le finalità vi è la promozione del benessere sociale attraverso la cittadinanza attiva, il protagonismo, la solidarietà, la tolleranza al fine di rafforzare la coesione sociale. Si impegna a diffondere una trasmissione e una socializzazione del sapere attivando processi di interazione tra individuo e collettività, scambi intergenerazionali e interculturali e la messa in rete delle proprie competenze.

SKULLA E MISTER GREEN: skulla, Fabrizio Scolletta cantautore polistrumentista e mr. green Luca Carbone giocoliere percussionista.Musica e giocoleria. La chitarra accompagna una voce che vola in cielo e si unisce al tempo dettato dalle percussioni riciclate suonate a ritmo di devil stik. "Abbiamo iniziato esibendoci nelle strade e nelle piazze, per noi scuola di vita quotidiana, culla di anime e culture, luogo di confronto..scontro e scambio. E’ proprio la strada a farci crescere e ragionare, che ci pone davanti la cruda realtà, e ci regala enormi emozioni."



OPERATORI SOCIALI NON DORMIENTI.

domenica 28 ottobre 2012

IMPORTANTISSIMISSIMOOOOOOOOOOOO

ECCO QUA!!!Intanto,questo martedì 30 ottobre,ore 21,i Non Dormienti si incontrano presso il circolo NOà.

SABATO 10 NOVEMBRE 2012
OPERATORI SOCIALI NON DORMIENTI
presentano:CAMBIA TAGLIO VOL.2
Giornata Informativa/Aggregativa/Artistica in difesa del Welfare e dei Diritti Sociali.
dalle ore 18 presso Circolo Arci NOà/GIOIA E RIVOLUZIONE,C.so Regina Margherita 154/Torino.

ore 18: presentazione del 
libro:

CHI COMANDA TORINO? Maurizio Pagliassotti.Ed Castelvecchi
HANNO PENSATO UNA METROPOLI SENZA LA FIAT CON DUE SOLE ALTERNATIVE: IL DEBITO E IL CEMENTO. CHI DECIDE LE SORTI DELLA CITTÀ?
Torino oggi è la città più indebitata d’Italia, messa sul lastrico dai Grandi eventi – come le Olimpiadi invernali del 2006 – e dalle Grandi opere. Torino è anche una metropoli anomala la cui programmazione economica è decisa a tavolino dagli istituti di credito. E che vede, contemporaneamente, il Comune primo azionista della Compagnia di San Paolo e Intesa Sanpaolo come maggior creditore del Comune stesso. Chi comanda Torino è dunque un grumo di potere stabile da circa venti anni.

Dalle ore 21.00,

LES PUZZETTAS:Lo spettacolo prende spunto dal collettivo degli Operatori Sociali Non Dormienti, educatori ed operatori che lavorano nell'ambito sociale e sanitario con minori, anziani e fasce deboli della società.
In "Dormientes o non Dormientes?!" Les Puzzettas ripercorrono alcune vicende vissute in questi mesi dagli Operatori Sociali e forniscono una lettura personale, ironica e a tratti drammatica della situazione sociale che ci troviamo a vivere.

GIALLOPALO:Il teatro come mezzo comunicativo in grado di esprimere contenuti e messaggi che riguardino i cittadini, la comunità, il mondo globale. Tra le finalità vi è la promozione del benessere sociale attraverso la cittadinanza attiva, il protagonismo, la solidarietà, la tolleranza al fine di rafforzare la coesione sociale. Si impegna a diffondere una trasmissione e una socializzazione del sapere attivando processi di interazione tra individuo e collettività, scambi intergenerazionali e interculturali e la messa in rete delle proprie competenze.

SKULLA E MISTER GREEN: skulla, Fabrizio Scolletta cantautore polistrumentista e mr. green Luca Carbone giocoliere percussionista.Musica e giocoleria. La chitarra accompagna una voce che vola in cielo e si unisce al tempo dettato dalle percussioni riciclate suonate a ritmo di devil stik. "Abbiamo iniziato esibendoci nelle strade e nelle piazze, per noi scuola di vita quotidiana, culla di anime e culture, luogo di confronto..scontro e scambio. E’ proprio la strada a farci crescere e ragionare, che ci pone davanti la cruda realtà, e ci regala enormi emozioni."

Rieccoci qua!!!! Siamo gli Operatori Sociali non Dormienti. Per chi ancora non ci conoscesse siamo un gruppo di educatori, oss, assistenti sociali, psicologi maestre.. lavoriamo attraverso progetti riabilitativi, educativi e di sostegno in servizi rivolti a persone in difficoltà : anziani, disabili, minori, persone con disagio psichico, con problemi di tossicodipendenza, adulti in difficoltà, etc.
Siamo quelli che da circa un anno denunciano la scandalosa riduzione, per non parlare dell'azzeramento delle risorse destinate al sociale!! Continua il massacro degli strati medio-bassi della popolazione, mentre si riempiono le tasche dei soliti banchieri e speculatori del bene pubblico.
Stiamo parlando di 50 milioni in meno per l'assistenza nel 2012, per non parlare dei nuovi tagli previsti per il 2013. Di fatto si stanno mettendo a repentaglio molti servizi, si chiudono comunità, dormitori, si negano i contributi economici per anziani e disabili, ma non è tutto..continuano i sempre maggiori ritardi della pubblica amministrazione al terzo settore, che si trova così costretto ad indebitarsi, quando può, per pagare gli stipendi dei lavoratori. Rendiamoci conto che una cospicqua parte di lavoratori del sociale non percepisce stipendio da mesi.
E' a questo che ci siamo ridotti.
La retorica dell'austerità vuole convincerci della necessità di questi tagli ma non è vero, apriamo gli occhi!!La diminuzione delle risorse destinate al sociale è una scelta consapevole. Come spieghiamo se no il fatto che ci siano i soldi per pagare i premi di produzione dei dirigenti del comune di torino (2 milioni di euro), per pagare le spese dei rimborsi elettorali (20 milioni di euro), o per pagare i costi del fortino del non cantiere in Val di Susa (32 milioni all'anno)?? Già solo risparmiando queste cose riusciremmo ad avere 54 milioni di euro in più da utilizzare per una programmazione etica e razionale delle politiche sociali.

IL WELFARE NON è UN'OPERA DI BENEFICENZA, MA è UN DIRITTO CONQUISTATO DALLE LOTTE DELLE GENERAZIONI PRECEDENTI E GARANTITO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE.
Difendere i diritti ed organizzarci con altri ci rende complici nella costruzione di un presente e di un futuro a cui tutti sia garantita la possibilità di una vita degna. "da questo momento in poi resistere significa creare le nuove forme, le nuove ipotesi teoriche, e pratiche che siano all'altezza della sfida attuale".
Come sempre, e non ci stancheremo mai di dirlo: partecipare non sappiamo se allunga la vita, ma di sicuro la rende più bella.

OPERATORI SOCIALI NON DORMIENTI.

mercoledì 10 ottobre 2012

MARTEDI 16 OTTOBRE 2012

Cari Non dormienti
è importante che martedi 16 ottobre c incontriamo come di consueto per parlare dell organizzazione dell evento che volevamo creare per il 10 di novembre (sabato)..
dunque cari miei mettiamo in moto la fantasia per far venire fuori qualcosa di ancora piu bello rispetto all evento dell anno scorso al cafè liber.
si accettano pareri opinioni e chiunque è libero di cimentarsi in cio che piu gli garbi..
vi aspettiamo al circolo Noà cso regina 154 torino alle 21
NON MANCATE

domenica 7 ottobre 2012

CI VEDIAMO MARTEDI 9 OTTOBRE 2012!

MARTEDI' 9 OTTOBRE,ore 21.00
Riunione/Incontro NON DORMIENTI
per rilanciare la lotta in difesa dei Diritti e del Welfare,presso Circolo Arci NOàl/Gioia e Rivoluzione,Cso Regina Margherita 154/Torino.

- Per chi vuole"durante e dopo la riunione" Rosario farà delle interviste sul tema dell'importanza della partecipazione,raccogliendo le nostre testimonianze,in modo da avere un materiale video in cui invitiamo altri a partecipare,mobilitarsi,etc,etc.

"Stiamo ragionando,divagando,immaginando le prossime iniziative in difesa del welfare....,perchè farlo?
Continua il massacro sociale esercitato con il taglio continuo di risorse ai servizi sociali,educativi,sanitari...destinando tali risorse nelle fauci di banche e soliti speculatori del bene pubblico.
Non abbiamo nessuna intenzione di essere complici con il nostro "silenzio/assenso".
Come sempre partecipare non sappiamo se allunga la vita,ma di sicuro la rende piu' bella."


Facciamo circolare l'informazione.



sabato 29 settembre 2012

prox. riunione OSND 2 OTTOBRE 2012

MARTEDI' 2 OTTOBRE,ore 21.00
Riunione/Incontro NON DORMIENTI
per rilanciare la lotta in difesa dei Diritti e del Welfare,presso Circolo Arci NOà/Gioia e Rivoluzione,Cso Regina Margherita 154/Torino.
-PER CHI VUOLE ALLE 19.30,come deciso nell'ultima riunione, CI VEDIAMO PRIMA PER LA COSTRUZIONE DI UN MOMENTO AGGREGATIVO,CON CUI RILANCIARE LE NOSTRE RIVENDICAZIONI(sempre al circolo Noà).

"Stiamo ragionando,divagando,immaginando le prossime iniziative in difesa del welfare....,perchè farlo?
Continua il massacro sociale esercitato con il taglio continuo di risorse ai servizi sociali,educativi,sanitari...destinando tali risorse nelle fauci di banche e soliti speculatori del bene pubblico.
Non abbiamo nessuna intenzione di essere complici con il nostro "silenzio/assenso".
Come sempre partecipare non sappiamo se allunga la vita,ma di sicuro la rende piu' bella."


Facciamo circolare l'informazione.

domenica 23 settembre 2012

MARTEDI 25 SETT. RIUNIONE OP. SOCIALI NON DORMIENTI

CIAO CARI NON DORMIENTI
ABBIAMO BISOGNO DI VOI MARTEDI SERA PER LA NS CONSUETA RIUNIONE..
GLI ARGOMENTI CHE BOLLONO IN PENTOLA SONO MOLTI E DOBBIAMO DISCUTERE E DECIDERE DI ALCUNE COSE PER CUI VI ASPETTIAMO AL CIRCOLO NOà, CORSO REGINA MARGHERITA 154, H 21.
VI ASPETTIAMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO : )

domenica 16 settembre 2012

PROX INCONTRO OP.SOC.NON DORMIENTI


MARTEDI' 18 SETTEMBRE,ore 21.00 
Riunione/Incontro NON DORMIENTI
CIAO RAGAZZI
c incontreremo martedi per approfondire le tematiche importanti emerse nell'ultima riunione, è importante l adesione per avere pareri diversi sul da farsi e 
 per rilanciare la lotta in difesa dei Diritti e del Welfare,presso Circolo Arci NOà/Gioia e Rivoluzione,Cso Regina Margherita 152/Torino.
Facciamo circolare l'informazione.
Buone Giornate.

domenica 9 settembre 2012

lunedi 11 sett sotto il Municipio di torino PRESIDIO DISOCCUPATI


Mentre la Città si avvia verso un autunno che si preannuncia di ulteriore aggravamento
della crisi sociale ed economica, le istituzioni locali, di ogni colore politico, non muovono un dito per far fronte alla sofferenza dei disoccupati, dei precarie dei lavoratori in crisi.

NOI NON CI FERMIAMO!

Continueremo con la nostra presenza nelle piazze, nei mercati, ai Centri per l'impiego, davanti alle sedi delle istituzioni e dei luoghi di lavoro per ribadire con forza le nostre richieste:

*AL COMUNE ABBIAMO CHIESTO IL 10% DEL BILANCIO DA DESTINARE AL REDDITO DEI DISOCCUPATI E PER I CANTIERI E I LAVORI SOCIALMENTE UTILI.

*ALLA REGIONE CHIEDIAMO LO STANZIAMENTO DEL 30% DEI FONDI DEL BILANCIO PER IL LAVORO E IL SOSTEGNO DEL REDDITO.

*DATA LA GRAVITA' DELLA CRISI, CHIEDIAMO LA SOSPENSIONE DEGLI SFRATTI E INTERVENTI PER LA GRATUITA' DEI SERVIZI SOCIALI ( salute, trasporti, asili, istruzione)

SOLO LA LOTTA PAGA !

RIUNIONE OP.SOCIALI NON DORMIENTI


CIAO A TUTTI,
FINITE LE VACANZE PER CHI LE HA FATTE, I NON DORMIENTI RILANCIANO LA RIUNIONE AUTUNALE 
GIOVEDI' 13 SETTEMBRE,ore 21.30 Riunione/Incontro NON DORMIENTI per rilanciare la lotta in difesa dei Diritti e del Welfare,presso Circolo Arci NOà/Gioia e Rivoluzione,Cso Regina Margherita 152/Torino.
Facciamo circolare l'informazione.
Buone Giornate.

LUNEDI 11 INTERPELLANZA IN COMUNE SUI RITARDI DI PAGAMENTI

Servizio Centrale Consiglio Comunale
2012 02296/002
CITTÀ DI TORINO
INTERPELLANZA: "RITARDI PAGAMENTI FATTURE DITTE E FORNITORI:
QUANTIFICAZIONE E CONFRONTO PRIMA E DOPO USCITA PATTO DI STABILITA'"
PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA AMBROGIO IN DATA 8 MAGGIO 2012.
La sottoscritta Consigliera Comunale,
PREMESSO CHE
-
-
continuano a giungere lamentele sui ritardi con cui avvengono i pagamenti delle fatture
emesse dai fornitori del Comune di Torino;
alcuni di questi non avrebbero più partecipato alla gara di rinnovo per il motivo di cui
sopra;
CONSTATATO
che l'Amministrazione non ha rispettato il vincolo del patto di stabilità imposto per l'esercizio
2011 anche per sbloccare i fondi necessari a coprire le proprie posizioni debitorie nei confronti
dei fornitori, onde immettere liquidità nel sistema economico territoriale e contribuire su piccola
scala ad un rilancio reale e tangibile dell'economia;
INTERPELLA
Il Sindaco e l'Assessore competente al fine di sapere:
1)
se il Comune di Torino rispetti o meno i termini di pagamento previsti dai contratti di
fornitura in essere;
2)
quale sia l'incidenza eventuale (percentuale di ritardo pagamenti su totale) delle richieste di
mora nei confronti del Comune di Torino;
3)
quale sia la media di attesa dei fornitori e delle ditte per la liquidazione delle fatture
prodotte agli Uffici;
4)
quale sia lo storico, relativo agli ultimi cinque anni, della media di pagamento di cui sopra;
5)
se tale media abbia, negli ultimi quattro mesi, subito una riduzione significativa
riconducibile alla scelta amministrativa di non rispettare il patto di stabilità.
F.to Paola Ambrogio

lunedì 9 luglio 2012

risposta dei nn dormienti

Carissime e carissimi,
abbiamo ricevuto – e vi trasmettiamo - l’invito del Comitato “No Debito” per un incontro tra gli organismi che potrebbero essere interessati ad un percorso unitario di mobilitazione contro i “tagli”. Era già nostra intenzione proporre un incontro unitario degli organismi sociali in lotta e perciò raccogliamo volentieri  l’invito a trovarci tutti la sera del 14, alle 21 al circolo Fuoriluogo.  Le nostre proposte sarebbero però andate in una direzione differente. La proposta dell’audit, comunque interessante e positiva, non ci pare possa esaurire il bisogno di dare un messaggio chiaro e semplice ai cittadini, ai lavoratori, alle famiglie e persone in difficoltà,  dicendo che il nostro scopo è lo stato sociale e la difesa dei diritti sociali.
                Il Collettivo degli Operatori Sociali Non Dormienti ha avuto modo nei mesi scorsi di incontrare numerose altre realtà sociali organizzate che subiscono, come noi, gli effetti dei tagli : il coordinamento genitori e gli educatori precari dei nidi e delle scuole materne, San Precario, i lavoratori della cultura, gli operatori delle strutture “a bassa soglia”, le associazioni di persone con disabilità, gli studenti universitari e altri.
                Siamo tutti consapevoli del fatto che i poteri economici e finanziari stanno condizionando i governi a politiche sempre meno democratiche e sempre più orientate a far cessare quel “modello europeo” di welfare e di solidarietà che ha garantita una certa democrazia e pace sul continente dal dopoguerra ad oggi.
                In concreto, questo significa meno servizi per le persone e le famiglie in difficoltà, più difficoltà nella vita quotidiana, meno solidarietà, inclusione e coesione, meno denaro alle istituzioni locali, alle cooperative e alle associazioni, perdita di posti di lavoro, anche nei settori del sociale, della cultura, dell’istruzione. Significa in definitiva più povertà per tutti, come se non bastasse la crisi e la disoccupazione che ci sono, l’innalzamento dell’età pensionabile e la libertà di licenziare, magari anche i dipendenti pubblici.
                Questo non serve a risolvere la crisi, anzi: famosi economisti ci dicono che con queste politiche la crisi peggiorerà, fino a situazioni drammatiche. Noi pensiamo che le risorse esistenti debbano essere usate per ridare fiato al reddito delle famiglie per rimettere in moto l’economia e i posti di lavoro, invece l’Europa dei banchieri si preoccupa solo di proteggere le banche, le avventure militari nel mondo, le opere inutili e i redditi di chi è già ricco.
                Noi contestiamo perciò in primo luogo le politiche della stessa sinistra, le giunte, i partiti, i sindacati che non stanno facendo nulla contro il governo Monti e le istituzioni europee, che stanno massacrando i cittadini a cominciare dai più deboli.
                Noi chiediamo alle direzioni delle cooperative, ai sindacati, ai partiti, ma anche alle giunte “di sinistra” di mettere in movimento una opposizione grande, in difesa della coesione sociale, della democrazia e della solidarietà.  Le nostre sono voci deboli, ma la protesta unita dei sindacati, delle associazioni e degli Enti Locali assieme permetterebbero davvero di dire a Monti e all’Europa che devono cambiare strada, subito.
                Ci rivolgiamo a tutti i comitati, centri sociali, gruppi e associazioni, ma anche alle organizzazioni sindacali e ai singoli cittadini per proporre un incontro il giorno 11 luglio per discutere di tre cose:
-          Azioni congiunte per respingere i tagli allo stato sociale e per chiedere alle forze sociali e alle istituzioni di respingere concretamente le politiche di Monti e della BCE; in particolare proponiamo che si svolga una giornata di lotta unitaria all’inizio dell’autunno;
-          La costituzione di un Comitato per lo Stato Sociale che, nel rispetto delle diversità e delle autonomie di ciascuno, unisca tutti i gruppi, i comitati, le organizzazioni e le singole persone per discutere insieme, coordinare le azioni e promuovere informazione, idee e cultura utili alla difesa del welfare e dei diritti sociali.
-          Azioni congiunte per promuovere un rilancio della democrazia partecipativa, rispetto agli enti locali, sul territorio e nelle organizzazioni, siano esse cooperativistiche, associative, sociali, sindacali o di altra natura, per un rinnovamento delle prospettive, delle politiche e se necessario anche dei gruppi dirigenti, perché il potere di decidere sul futuro dello stato sociale e dei diritti deve appartenere ai lavoratori, ai cittadini e alle famiglie, al di fuori delle logiche clientelari e spartitorie che si sono consolidate in venti anni di riflusso berlusconiano e liberista.
Appuntamento mercoledì 11 luglio alle ore 21.00 presso il Circolo Arci “Fuoriluogo”, in corso Brescia 14
OPERATORI SOCIALI NON DORMIENTI

MERCOLEDI' 11 LUGLIO 2012,Dal COMITATO NO DEBITO TORINO/I NON DORMIENTI CI SARANNO

Ai comitati sociali e di movimento di Torino


Care amiche e amici, care compagne e compagni,

come Comitato No Debito di Torino abbiamo lavorato negli ultimi 10 mesi per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli elementi costituitivi del debito pubblico, sul suo carattere illegittimo, sulla sua strumentalizzazione al fine di gestire durissime politiche liberiste di attacco ai diritti sociali e alle condizioni di vita della stragrande maggioranza della popolazione.
In molti paesi di Europa, è cresciuta una forte sensibilità su questi temi all’interno della società e si stanno costituendo movimenti ed anche esperienze concrete per chiedere un audit pubblico sul debito, cioè uno strumento di controllo, verifica ed inchiesta rispetto ai bilanci e sulla natura ed origine del debito.
Queste esperienze di audit  stanno interessando anche i bilanci e il debito delle grandi città.
In questi giorni poi nella nostra città, anche in conseguenza di specifiche misure della Giunta comunale e dell’entità del debito accumulato, si sta aprendo un dibattito pubblico sul bilancio di Torino.
Per quanto ci riguarda da circa un mese e mezzo abbia creato una gruppo di lavoro specifico su questi problemi che ha costruito un prima bozza di progetto per un percorso di audit relativo alla nostra città.
Noi vorremmo costruire questo percorso nel modo più largo possibile, cioè insieme a quei soggetti sociali che possono essere interessati e/o che sono stati coinvolti in queste settimane dalle scelte dell’Amministrazione Comunale, intraprese in nome della costrizione del debito.
Abbiamo anche ipotizzato una prima bozza di petizione per chiedere una discussione pubblica del Consiglio comunale, propedeutica alla realizzazione di una commissione di audit.
Vorremmo discutere con voi di queste ipotesi, per definire insieme, collettivamente, se condividete l’idea di fondo, il percorso preciso per andare avanti e naturalmente i contenuti della petizione e tutto quanto possa servire per affermare il diritto delle cittadine e dei cittadini di conoscere la realtà del bilancio e del debito pubblico della città.
Vi chiediamo quindi di lavorare con noi in tal senso per costruire una campagna di iniziative che si svilupperà  in autunno finalizzata a richiedere un audit cittadino.
Vi proponiamo di vederci, se condividete, mercoledì 11 luglio alle ore 21 presso il circolo ARCI “Fuoriluogo” di Corso Brescia n. 16/c.

Un caro saluto

Il Comitato No Debito di Torino

mercoledì 4 luglio 2012

mercoledì 20 giugno 2012

ASSEMBLEA PUBBLICA INDETTA DAGLI OP.SOC NON DORMIENTI 22 GIUGNO H 17 PALAZZO NUOVO

OPERATORI SOCIALI NON DORMIENTI TI INVITA 

VENERDI' 22 GIUGNO 2012

ASSEBLEA PUBBLICA/IL WELFARE E' UN DIRITTO

UNIVERSITA DI TORINO'/PALAZZO NUOVO/

ORE 17.00/20.00

In questi mesi molte lavoratrici e lavoratori si sono ritrovati sotto il comune ed altre istituzioni per protestare contro i tagli, la chiusura dei servizi e contro la privatizzazione di servizi essenziali come gli asili nido. Non passa settimana che non ci sia un presidio.... questo perchè la politica dimostra di essere sempre più distante dalla vita e dai bisogni delle persone e sempre più legata alle leggi di un mercato finanziario.

I nostri politici se ne sono accorti?
Perché continuano a tagliare i finanziamenti alla cultura e ai servizi a sostegno delle fasce già deboli?
Perché non pagano gli impegni presi nello scorso bilancio lasciando che le lavoratrici e lavoratori rimangono senza stipendio?
Dopo aver appaltato tutti i servizi socio assistenziali, ora vogliono appaltare anche i nidi…
Perché?
Così possono non pagarli continuando a parlare di solidarietà e sussidiarietà?

Secondo noi vanno tagliate le spese improduttive come i finanziamenti ai partiti, i benefit cariche politiche, le spese militari, le grandi opere…….

Con questa assemblea vorremmo provare ad incontrarci non solo per discutere di bilanci. Ci piacerebbe cambiare le premesse partendo dai bisogni delle fasce più deboli e provando a riprogettare i servizi. Se le necessità delle persone più deboli sono urgenti e reali (e lo sono!) dovrà essere priorità di bilancio finanziare i servizi che se ne occupano. Non dobbiamo rinunciare ad affermarlo.
Noi non siamo esperti di bilanci ma abbiamo delle cose da dire. Non ci accontentiamo di difendere i servizi così come sono oggi. Oggi infatti ci sembra che grazie ai sistematici tagli e la mancanza di contenuti etici alla base, noi operatori sociali ci ritroviamo a fare i CONTROLLORI con l’unico obiettivo di tenere sempre più ai margini chi invece dovremmo sostenere nel processo di reinserimento. Questo non è dignitoso per noi e non lo è certo per chi usufruisce del nostro lavoro.
Siamo ben consapevoli di essere all’interno di un sistema capitalistico che ad oggi non è più sostenibile e che come può cerca di impedirci ogni azione che sia in contrasto con il sistema stesso. Noi però consideriamo la situazione INACCETTABILE!
Questo è un sistema che ci vuole silenziosi, obbedienti ad ogni costo e deresponsabilizzati.

Dobbiamo elevare la nostra responsabilità di soggetti che costruiscono il sistema.
Se siamo tanti e consapevoli e costanti possiamo essere incisivi

L’assemblea vuole essere solo l’inizio di un lavoro che faremo insieme, un modo per progettare insieme, per scambiare, per conoscerci, per sperimentare un modo diverso di relazionarci, un modo per creare relazioni significative e di solidarietà e buone prassi.
Invitiamo quindi tutti gli operatori e le operatrici sociali, tutti i lavoratori e le lavoratrici che stanno lottando per difendere i loro diritti a discutere insieme di questa situazione e dire no ai tagli e alla privatizzazione dei servizi e dei beni pubblici, si a una città che risponda ai bisogni e ai diritti delle persone.
Per realizzarla dobbiamo cominciare a ragionarci insieme, costruendo un dizionario comune che ci cosenta di disegnare una città diversa, attenta e solidale ai bisogni delle persone, e non alle leggi della finanza!
Invitiamo anche le istituzioni che hanno il compito di governare questa crisi a confrontarsi con noi, prendendosi le proprie responsabilità e chiarendo quale modello di società vogliono costruire.

….“Un viaggio lungo mille kilometri inizia sempre con il primo passo”….

Operatori sociali non dormienti

giovedì 14 giugno 2012

Riproposto il disegno di legge Ciccioli. TSO necessario e prolungato. Il fine è sempre uno: spostare risorse al privato.

20 aprile 2012. Commento del dott. Peppe Dell’Acqua, pubblicato sul 24Ore Sanità (17-23 aprile 2012), riguardo il nuovo “Testo unificato sull’assistenza psichiatrica“ all’esame della commissione Affari sociali della Camera. (Nell'mmagine, il dot. Peppe Dell'acqua, allievo di Franco Basaglia).
“Come in tutte le cinquanta proposte di legge che ho avuto modo di leggere dal ’78 a oggi, le prime parole sono dette per rassicurare. Una giustificazione non richiesta: si affermano in premessa principi di garanzia e libertà per le persone con disturbo mentale. Gli articoli che seguono, svuotano di significato i principi affermati. Prescrivono dispositivi e meccanismi che prolungano all’infinito la sottrazione di libertà, di senso e di soggettività. Restituiscono poteri incontrastabili al medico che neanche la Legge Giolitti, quella dei manicomi del 1904, aveva osato immaginare! E di seguito una teoria di luoghi comuni accattivanti (e manipolatori) che alla fine svelano il vero obiettivo di questo strampalato testo: confermare la fragilità dei servizi, rafforzare politiche locali di salute mentale fallimentari, accreditare (caso mai ce ne fosse bisogno) le peggiori psichiatrie farmacologiche, le psichiatrie delle case di cura, delle residenze senza fine, dei diagnosi e cura blindati dove si muore legati ai letti nel trionfo proprio di queste psichiatrie che Ciccioli e colleghi assumono a modello. Il testo si dilunga a prefigurare forme organizzative di servizi, di programmi, perfino di forme di trattamenti. L’incompetenza e la confusione che in questi articoli traspare è davvero proverbiale: i posti letto devono aumentare, dovunque, negli ospedali, nelle cliniche universitarie, nelle case di cura private, nelle strutture residenziali. I trattamenti riabilitativi devono essere prolungati di sei mesi in sei mesi obbligatoriamente, anzi necessariamente, per contenere la cronicità e i malati di mente che non sanno di essere cronici e rifiutano le cure. Nella prescrizione del cd trattamento sanitario necessario prolungato, tra ordinanze del sindaco, giudice tutelare, amministratore di sostegno, dipartimento di salute mentale, psichiatra responsabile, familiare, privato sociale e privato mercantile la confusione, l’approssimazione, l’incompetenza diventa parossistica e svela il fine: spostare ingenti risorse al privato per tempi infiniti. Su questi punti il sottosegretario Cavalieri ha dovuto ricordare alla commissione che si sta discutendo di legge di rango primario, che scelte di politiche sanitarie e di dettagli amministrativi e organizzativi spettano alle Regioni.
Forse i parlamentari che vogliono occuparsi di salute mentale dovrebbero prima di tutto studiare. Cercare di capire come vanno veramente le cose. La commissione Marino prima di essere sopraffatta dalla questione degli OPG aveva diligentemente avviato un programma di visite di studio nei servizi di salute mentale di tutte le Regioni. Voglio sperare che prima dell’ennesima inutile proposta di “cancellare la 180” il lavoro della commissione Marino riprenda. Ne abbiamo bisogno.
Se i parlamentari guardassero veramente quello che accade potrebbero cogliere differenze, malfunzionamenti, esperienze luminose. Potrebbero capire che esistono servizi e programmi, semplici nella loro articolazione, per niente costosi, ricchi di risultati inimmaginabili. Se i parlamentari volessero scoprirebbero che malgrado la persistenza di ostacoli e pregiudizi la riforma ha fatto il suo corso. Le ricerche condotte negli ultimi 10 anni dall’Istituto Superiore della Sanità sulle strutture residenziali, sui Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura e sulle cliniche private e sui Centri di salute mentale sembrano confermare clamorosamente il percorso positivo di cambiamento avviato nel ’78. Le indicazioni del secondo progetto obiettivo nazionale per la tutela della salute mentale sono state in buona misura realizzate. I Dipartimenti e le strutture per la salute mentale sono diffusi in tutte le regioni. Sono presenti 285 servizi ospedalieri per acuti con circa 3.000 posti letto. Esistono strutture residenziali in tutto il territorio nazionale che ospitano circa 20.000 persone. Anche il dato relativo alla presenza dei Centri di salute mentale sembra essere confortante: uno ogni 80.000 abitanti, 14.000 addetti. Le differenze di funzionamento e di pratiche tra le diverse regioni sono talvolta enormi. Intollerabili quando rendono diseguali i cittadini. È questo il problema che dovrebbe interessare i parlamentari che si vogliono occupare delle persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale, delle loro famiglie, delle migliaia di operatori che intorno a queste persone si muovono con passione.
Oggi si possono raccontare molte storie differenti. Storie di persone, sempre più numerose, che malgrado la severità della loro malattia mai hanno subito restrizioni e mortificazioni. Hanno potuto attraversare Centri di salute mentale orientati alla guarigione, capaci di accogliere e accompagnare nel percorso di ripresa fino a trovare la propria strada. Esperienze esemplari e pratiche diffuse in tutto il territorio, hanno dimostrato che è possibile non fare danni e costruire percorsi terapeutici efficaci e nuove opportunità di partecipazione per le persone, i familiari, i cittadini. Esperienze che privilegiano il territorio, le reti, la prossimità, la domiciliarità contrastano di fatto la crisi, il rischio dell’abbandono e del rifiuto, la cronicità, la pericolosità. Anche la rottura relazionale, la crisi dolorosa, quando non espulsa dal contesto, assume il significato di un evento storico che ritorna sempre alla storia del soggetto. Il Centro di salute mentale aperto 24h, non più l’ospedale (crisi) e le residenze (cronicità), diventa la struttura organizzativa forte che orienta la domanda e sostiene il lavoro terapeutico-riabilitativo a fianco della vita reale delle persone. In molte regioni ormai sono presenti reti di servizi di salute mentale ben articolati e integrati che operano sulle 24h, 7 giorni su 7. Quanto più si riconosce il territorio ( non ospedali, cliniche, case di cura, letti) come luogo del lavoro terapeutico, della riabilitazione, dell’inclusione, tanto più si colloca in questa dimensione il sapere psichiatrico, il farmaco, la diagnosi e tanto più la persona, e la malattia, assume diversa visibilità. La malattia non può che essere in relazione alla persona.
Se i parlamentari prestassero attenzione a tutto questo scoprirebbero il bisogno di inventare “istituzioni” capaci di garantire la permanenza delle persone nel contratto sociale e fronteggiare il rischio di marginalizzazione. Altro che reclusioni necessarie e prolungate! Sistemi di servizi e dislocazioni di risorse in grado di reggere alle nuove scommesse: la “presa in carico”, la continuità delle cure, il sostegno alla famiglia, i percorsi di formazione e di inserimento lavorativo, la cooperazione sociale, il sostegno a tutte le forme dell’abitare. I percorsi di guarigione. Altro che letti, case di cura, porte chiuse, muri e invalidazioni!
I parlamentari della commissione Ciccioli si muovono in direzione (in)comprensibilmente contraria.
Basta riflettere sulla parola necessario che nelle intenzioni del testo dovrebbe qualificare la ragionevolezza della proposta di legge: il trattamento sanitario definito Obbligatorio prima, diventa Necessario ora. A ben vedere tra le due parole si cela una differenza abissale che, se colta, svela la natura dei riferimenti culturali dei proponenti. E la distanza da cosa si deve intendere oggi per disturbo mentale, cura, guarigione.
Per comprenderlo è bene ribadire che la cifra della legge 180 sta in una risposta chiara e quanto mai consapevole alla seguente domanda: il malato di mente è cittadino come tutti gli altri? E’ un cittadino che può godere a pieno titolo del diritto costituzionale? E in particolare del diritto alla cura e alla salute nel rispetto della libertà, della dignità e dell’inviolabilità del corpo come nell’art. 32?
Se per secoli la risposta è stata no, i malati di mente non possono e non sono mai stati cittadini da quando i manicomi sono nati, in Italia, alla fine degli anni Settanta, un manipolo di bravi legislatori capitanato da Tina Anselmi, ha risposto che sì, consapevoli delle conseguenze e delle difficoltà di una simile e inaspettata risposta. Per la prima volta al mondo i malati di mente diventavano cittadini. Da quel “sì” in poi si afferma la possibilità di riconoscere l’altro come cittadino, come persona, come soggetto. La tutela della soggettività assume priorità in ordine a qualsiasi altra azione venga messa in atto, anche quando a evidente tutela della salute e del diritto alla cura della persona che rifiuta. Tutto questo è il Trattamento Sanitario Obbligatorio. È la legge 180.
“Obbligatorio” significa prima di tutto che l’altro esiste. Posso “obbligare” qualcuno con un’ordinanza, una norma, una legge quando ho riconosciuto la sua autonomia e la sua possibilità di rifiuto. La parola testimonia una tensione alla negoziazione. Obbligare qualcuno a qualcosa ha a che vedere anche con un’assunzione di responsabilità: un sentirsi obbligato nei confronti dell’altro che sto obbligando, limitando la sua libertà, invadendo il suo spazio intimo e personale.
“Necessario” nega prima di tutto l’esistenza dell’altro. Nega la presenza del soggetto in ragione di qualcosa che trascende dai contesti, dalle relazioni, dalle storie, dagli individui. Sposta completamente il campo a ciò che si deve ritenere in assoluto di estremo bisogno, di cui non si può fare a meno: non c’è trattativa perché la necessità rimanda a un oggetto, la malattia mentale, che rientra nella naturalità, nell’ineluttabile accadere delle cose. Necessario è, nella radice del suo significato, “non cedere”, tenere con forza una posizione. Necessario attiene alla forza “naturale” che la normalità deve esercitare sulla follia dopo averla ridotta a malattia. Nel rapporto con chi vive l’esperienza del disturbo mentale non si può cedere: fare o non fare un trattamento significa, per chi esercita il potere vincere o perdere.
La proposta di legge Ciccioli, con la ragionevolezza della necessità, accoglie le domande gridate, poste da una minoranza ormai esigua di politici disattenti o senza scrupoli, di giornalisti disinformati, di familiari strumentalizzati o peggio esasperati dalla sordità delle amministrazioni locali. Tutte le associazioni dei familiari che si pensa di suggestionare con una luccicante offerta di servizi e ragionevoli soluzioni organizzative e con il paternalismo del necessario, si preoccupano delle stesse cose. Tutti i familiari devono vivere con fatica il “carico assistenziale”, devono fare i conti col vissuto di colpa, devono scontrarsi con la distanza dei servizi, devono accettare la restrizione di diritto e di possibilità per il loro caro. Su queste questioni tutte le associazioni sono concordi. Le differenze si riscontrano sulla concezione della persona con disturbo mentale. Differenze che connotano una chiara scelta di campo.
Per alcune, pochissime oramai, la persona con disturbo mentale è una persona “irresponsabile ed incapace”, che necessita di tutela, di maggiori automatismi nei trattamenti obbligatori, di tempi di ricovero più lunghi, di riconoscimento per legge di uno statuto di “invalidità” e di “incapacità”.
Per altre associazioni invece, egli è una persona che deve avere diritto a una crescita personale, alla sua autonomia, a una collocazione nella società attraverso percorsi di normalità. Sono queste le associazioni che chiedono anche una maggiore disponibilità del servizio a farsi carico o a condividere le situazioni di crisi, un minore ricorso ai ricoveri obbligatori e l’abbandono di tutte quelle situazioni di costrizione che aumentano la drammaticità dei trattamenti e ne riducono l’efficacia.
E benché queste seconde rappresentino ormai l’assoluta maggioranza, l’onorevole Ciccioli ha scelto le prime.”

mad pride torino 14 giugno

OPERATORI SOCIALI NON DORMIENTI ADERISCE AL TORINO MAD PRIDE DI DOMENICA 17 GIUGNO.
TI ASPETTIAMO ALLE ORE 14.00 in P.ZA CARLO FELICE con il tuo cartellone(cerca lo striscione dei Non Dormienti).

-Ricordiamo VENERDI' 22 GIUGNO,ore 17/20 presso Università di Torino(Palazzo Nuovo)
ASSEMBLEA PUBBLICA IL WELFARE E' UN DIRITTO(vieni e fai girare l'informazione).

TORINO MAD PRIDE
La manifestazione di Torino Mad pride avrà inizio in Piazza Carlo Felice alle 14:00 il 17 giugno.
Il pride attraverserà San Salvario fino a sostare presso il parco del Valentino dove avverranno tutte le performance, concerti e le varie testimonianze di chi ha collaborat...o o assistito alla nascita di questa nuova realtà.

Portate con voi una girandola!
http://madpridesito.jimdo.com/

SONO INVITATI:

- Tutti coloro che hanno partecipato durante questi sei mesi alle iniziative (rassegne di teatro, arte e musica, progetto di inserimento lavorativo "matti a cottimo", rivista "sveglia", serate, interventi nelle università, campeggio)

- Tutti coloro che hanno sostenuto torino mad pride e hanno collaborato: le ASL 1 e 2, le varie associazioni, cooperative, i locali (con particolare attenzione e gratitudine rivota verso il caffè basaglia) gli utenti della psichiatria, gli operatori sociali e i famigliari.

-Tutti coloro che sono interessati, motivati o anche solo incuriositi a presenziare durante l' evento che vuole valere come festa fatta in onore di tutto il lavoro svolto (per la precisione, iniziato) in questi mesi e soprattutto per dichiarare a voce alta, per le strade di Torino, quanto sia importante la dignità delle persone che portano con sé un disagio psichico, rivendicando la libertà di esprimerlo senza essere emarginati o trattati con modalità paternalistiche, e soprattutto per incontrarsi e concretizzare un vero confronto fra persone che abitualmente sono separate da un muro invisibile anche se non per questo meno tangibile.

-Tutti coloro che ritengono assolutamente vergognosa la proposta di legge sulle "nuove norme in materia di assistenza psichiatrica" presentata dallo psichiatra parlamentare Carlo Ciccioli, che vorrebbe prolungare la reclusione dei pazienti psichiatrici presso strutture che in niente si differenzierebbero dai manicomi.
Invitiamo tutti coloro che si trovano d'accordo con noi nel giudicare questa proposta di legge come FASCISTA.
Invitiamo tutti coloro che vogliano contestare con tutte le loro forze questa legge assolutamente barbara, disumana e foriera di inciviltà.
Mad pride vorrebbe contribuire a uno sviluppo e un'evoluzione della stessa legge 180, per la quale Franco Basaglia ha lottato per tutta la vita con tenacia, non di certo assistere a un improvviso passo indietro di quarant'anni.


Ora più che mai il MAD PRIDE è necessario.

"Mad Pride vuole battersi è una manifestazione ricorrente per la "difesa dei diritti del pazzo". Il disagio è tra noi, solo chi ha frequentato un gruppo di mutuo-aiuto può essersene reso conto: i membri del gruppo sembrano così normali nella loro "diversità"...quindi, quanti come loro vi sono per le strade, "malati" senza saperlo? Dove inizia il disagio psichico, e dove finisce? "

"Mad pride sogna pazzi orgogliosi di essere tali, e persone normali che comprendano che siamo tutti "un pò pazzi", e che chiedere aiuto per vivere meglio la propria diversità non significa necessariamente "etichettarsi" per tutta la vita. La follia da sempre è stata la porta d'entrata di ogni risveglio, concetto assai ingombrante in una civiltà assonnata e narcotizzata come quella in cui stiamo vivendo.
Crediamo che l'unico sentiero in grado di portare veramente alla felicità, sia la libertà. Anche - perchè no - la libertà di essere pazzi."

ASSEMBLEA PUBBLICA INDETTA DAGLI OP.SOC NON DORMIENTI!

Ciao a tutte/i,

VENERDI' 22 GIUGNO dalle ore 17 alle ore 20 presso l'Università di Torino/PALAZZO NUOVO abbiamo organizzato l'assemblea pubblica "IL WELFARE E' UN DIRITTO",ti chiediamo una mano per informare e promuovere l'iniziativa!!!
IN CHE MODO:
-Partecipa all'Assemblea
-Stampa l'appello che trovi sull'evento e distribuiscilo ai tuoi colleghi,alle persone con cui lavori,etc, mettilo nella bacheca dei servizi e dei luoghi a te vicini.
-Diffondi su facebook l'evento creato sulla pagina dei non dormienti.

http://www.facebook.com/events/423355031031160/
INOLTRE:
MARTEDI' 19 GIUGNO,ORE 21.00 RIUNIONE ORGANIZZATIVA PRESSO CIRCOLO FUORI LUOGO/CORSO BRESCIA 14/TORINO.

"Non sappiamo se la partecipazione allunga la vita,ma di sicuro la rende più bella"
GRAZIE.

OPERATORI SOCIALI NON DORMIENTI

sabato 2 giugno 2012

NEWS OSND

Ciao a tutti,ricordo solo gli appuntamenti per chi non c'era ieri alla riunione.
-Si è deciso di spostare di una settimana l'assemblea(il 20,0 il 21 o il 22 giugno)sempre dalle ore 17,perchè il 14 c'è partita dell'italia agli europei(tale evento probabilmente non favorisce la partecipazione).
-La prossima riunione non dormienti è martedì 5 giugno al fuori luogo alle ore 21.00.
-Lunedì non abbiamo lanciato il presidio sotto il comune(ragioniamoci sul come rilanciare questo appuntamento dal lunedì successivo).
-Chi verrà alla manifestazione di domenica 3 giugno cso bolzano vicino a porta nuova? Fatemi sapere,se siamo un pò si può andare con lo striscione(chi ce l'ha?).
Facciamo girare le informazioni.
BUONA GIORNATA A TUTTI 

martedì 29 maggio 2012

LA FORNERO VUOLE PRIVATIZZARE LA DISABILITÀ “Non si può pensare che lo Stato sia in grado di fornire tutto in termini di trasferimenti e servizi’’

"Non si può pensare che lo Stato sia in grado di fornire tutto in termini di trasferimenti e servizi''. Lo ha dichiarato il Ministro del Lavoro Elsa Fornerodurante il convegno Autonomia delle persone con disabilità: un nuovo contributo per assicurarla (Reatech, Milano, 25 maggio). 

Il Ministro ha poi aggiunto: "Sia il privato che lavora per il profitto sia il volontariato no profit sono necessari per superare i vincoli di risorse. Il privato, in più del pubblico, possiede anche la creatività per innovare e per creare prodotti che aiutino i disabili. La sinergia tra pubblico e privato va quindi rafforzata". 

I prodotti di cui si parla sarebbero quelli assicurativi. Infatti la Fornero prosegue: "Per evitare accuse di raggiro o frodi, il ruolo pubblico dovrebbe dare credibilità inserendosi nella relazione tra la persona e il mondo assicurativo. C'è bisogno di innovazione finanziaria e creatività". 

Parole che lasciano sconcertate le organizzazioni delle persone con disabilità, per la loro crudezza e per l'evocazione di una "cultura" che non si pensava potesse penetrare nel nostro Paese risalendo fino ai vertici di un Governo che si appella ad ogni piè sospinto all'equità. 

Con la prima affermazione la Fornero gela qualsiasi ipotesi e speranza di innovazione sociale, di garanzia dei diritti civili, di efficacia ed efficienza dei servizi sociali, di miglioramento delle prestazioni per i disabili gravissimi e per i non autosufficienti. 

Tradisce il retropensiero che gli stanziamenti per l'autonomia personale delle persone con disabilità siano una spesa morta, un sovraccarico insostenibile, un capriccio di pochi, e non già invece un investimento. Ricorda tragicamente alcune brutali dichiarazioni del Ministro Tremonti ("Come può un Paese con due milioni e mezzo di disabili essere davvero competitivo?"). 

"Lo Stato rinuncia ad attuare quanto previsto dall'articolo 38 della Carta costituzionale - annota Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap - e quanto sancito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Getta la spugna invocando un intervento caritatevole (o interessato) dei privati. Un lesto e mesto ritorno alle opere pie... o a qualcosa di peggio". 

Ma la seconda parte delle affermazioni del Ministro ha risvolti non meno inquietanti. Lo Stato, pur di liberarsi della spesa per la disabilità e la non autosufficienza, diventa procacciatore d'affari per le Assicurazioni e le eventuali risposte assistenziali sarebbero erogate in virtù di una polizza pagata in vita dai Cittadini. 

Una privatizzazione assicurativa del welfare che inizia dalle persone con disabilità per spingersi fin dove la "creatività" può consentire. A chi non giovi tutto ciò è presto detto: a chi non può permettersi di pagare una polizza assicurativa e a chi nasce con una grave menomazione o la contrae in tenera età. 

A chi giova invece questa prospettiva oltre che allo Stato? Sicuramente il giro d'affari per le Compagnie assicuratrici è notevolissimo e, in periodo di crisi, un vero toccasana. Nuovi introiti e nuove prospettive anche sul fronte immobiliare. Tradiscono l'attesa le stesse parole della Fornero: "Qualche volta le persone anziane si trovano intrappolate in una casa che costa troppo e hanno difficoltà ad ottenere aiuti". Un patrimonio immobiliare che fa gola a molti. 

"Sono dinamiche e logiche che, ovviamente, non ci appartengono - conclude Barbieri - ma che rischiano di stritolare ogni prospettiva di reale inclusione sociale o di condizionarla al censo, al patrimonio, all'età più che ad un diritto costituzionale e, prima ancora, umano".